E’ morto Antonello Falqui, il re del varietà
“Sono partito per un Lungo Lungo Lungo Viaggio……potete venire a salutarmi LUNEDI 18 NOVEMBRE alle ore 11 alla CHIESA S.EUGENIO a V.le Belle Arti Roma. Mi raccomando, niente fiori….al loro posto, se volete, potete aiutare l’associazione QuintoMondo Animalisti Volontari Onlus.
P.S. Perdonate Jimmy, Matteo e Luca se non vi hanno avvisato prima“. Con questo post apparso sulla sua pagina ufficiale di Facebook, viene data la notizia della scomparsa del grande regista televisivo Antonello Falqui, il re del varietà. Falqui, ha firmato con la sua regia i più grandi spetttacoli della storia della televisione italiana che rimarranno per sempre impressi nella memoria di qualsiasi telespettatore. Il celeberrimo regista televisivo, scomparso all’età di 94 anni, entrò in Rai ancor prima dell’inizio delle trasmissioni ufficiali, ossia nel 1952, e per la televisione pubblica diventa un pilastro insostituibile. Suoi, infatti, sono gli spettacoli più amati e seguiti della TV da Il musichiere a Canzonissima, da Studio Uno a Teatro 10, per culminare poi con Milleluci, dove dirigendo Raffaella Carrà e Mina dà sfogo alla sua incredibile arten per finire con Al Paradise dove riesce a far convivere Heather Parisi e Milva. Sì, perchè Falqui, non era semplicemente un regista, bensì un artista che con la sua direzione, la regia televisiva si confondeva naturalmente e facilmente con quello cinematografica. Proverbiali, infatti, erano la sua meticolosità, la sua pignoleria, che lo contraddistinguevano e che facevano sì che i suoi lavori si dilungassero oltremisura, tanto da portare allo sfinimento artisti e addetti ai lavori impegnati nelle prove. Molti, infatti, ricordano e raccontano di ore e ore a provare un singolo dettaglio o una semplice scena fino allo sfinimento, finchè arrivasse ad essere perfetta così come desiderata da lui. Ma tali tempi biblici potevano andare bene fino ad un certo periodo, quando ancora la televisione poteva essere fatta con calma e artigianalmente, ma con l’avvento delle televisioni commerciali e la frenesia di ottimizzare tempo e danaro, il suo metodo di lavorare viene messo in discussione e in disuso, fino a costringerlo a mettersi completamente da parte. Con lui se ne va via definitivamente quella televisione di qualità che tutti osannano e ricordano, e che viene facile rivedere in vari programmi di nostalgia che tanto ascolto fanno, poichè evidentemente che non si tratta solo di ricordi, ma del fatto che tali prodotti, nonostante il passare dei decenni, sono ancora godibili e commestibili, a differenza di quelli di oggi. Ebbene Antonello Falqui porta via con sè quella televisione, ma per fortuna i suoi programmi rimarranno per sempre.