Storico cambiamento per Unomattina
Sono trascorsi ben 35 anni da quando quella mattina del 22 dicembre del 1986, Elisabetta Gardini e Piero Badaloni inaugurarono la fascia mattutina della televisione pubblica con il contenitore d’informazione dal titolo Unomattina. Da allora tante sono state le coppie che si sono succedute alla conduzione del programma, che nel frattempo ha assunto anche una versione estiva, e che non ha mai avuto nessun tipo di rivali in termini di ascolto, tanto che i diversi competitor, da Buongiorno Italia ai vari telefilm, non l’hanno mai nepure scalpito.
Eppure da qualche anno, Unomattina ha iniziato a dare segni di stanchezza, che si sono ravvisati soprattutto sorpasso, avvenuto sempre più frequentemente, di Mattino 5, ma anche dalla non buona riuscita dell’accoppiata dei conduttori che appare sempre più in difficoltà a portare avanti la trasmissione ed entrare in empatia con il pubblico antimeridiano.
Così, a sorpresa, arriva una storica decisione per il programma che ne stravolgerà la fisionomia. Come già successo per La Vita in diretta, infatti, il direttore di Raiuno, Stefano Coletta, ha deciso di affidare la conduzione della trasmissione ad un solo conduttore.
Queste, infatti sono le sue parole: “Le conduzioni binarie sono poco contemporanee. Ho parlato con Carboni e Salini. Bisogna separare gli spazi. È desueto che due identità possano convivere per dare un prodotto coerente. Non è stato possibile farlo per mancanza di risorse, ma sarò tenace. Il modello mixato, fatto di identità diverse porta a un racconto frammentato. Inseguo la possibilità che la Testata e la Rete possano dare due prodotti contigui ma diversi”.
Quindi, appara chiaro che la determinazione di Coletta porterà al cambiamento dello storico programma che, seguendo la buona riuscita de La Vita in diretta, da quest’anno condotta dal solo Alberto Matano e che ha guadagnato terreno sulla D’Urso, dovrebbe ridare nuova linfa a quello che ormai, di fatto, può considerarsi un appuntamento radicato e immancabile nelle abitudini degli italiani.