Tinto Brass, una passione libera lunga 91 anni
EDOCULTURA: i 90+1 del maestro del cinema Tinto Brass
Il 26 marzo 1933 nasceva Giovanni Brass, ma in seguito per tutti sarà (grazie a suo nonno pittore) Tinto Brass, un ragazzo prima, e un uomo poi, che diverrà regista, sceneggiatore, montatore e scrittore. Ad oggi, forse, l’ultimo baluardo di quel mondo, di quel tempo, di quel cinema che ormai è quasi del tutto sparito, ma che vive indissolubilmente nella storia della cinematografia.
In oltre 60 anni di carriera, ha lavorato, creato e sperimentato linguaggi e stili sempre nuovi. Inizia a lavorare nell’istituzionale cinematheque francaise, dove conosce e impara da vicino, il linguaggio cinematografico, e la nascente Nouvelle Vague. Diventa, poi assistente/montatore per Rossellini, e nel 1963 realizza il suo primo lungometraggio Chi lavora è perduto, facendosi notare in brevissimo tempo, da pubblico e critica per il suo modo dirompente di fare cinema.
Tanti saranno i suoi lavori da quel primo esperimento che si muoveranno tra lo sperimentale e la pura nouvelle vague come Col cuore in gola, Nerosubianco, Salon Kitty, Caligola e tanti altri.
Nel 1983 la svolta stilistica che vira verso l’erotismo con il film La Chiave, che otterrà incredibilmente un enorme successo. Tanti saranno ancora i suoi lavori dedicati all’erotismo, mal guardati o ignorati dalla critica, ma apprezzati da un certo tipo di pubblico, come Miranda, Paprika, Così Fan tutte, Monella, fino ad arrivare, purtroppo, all’ultimo lungometraggio: Monamour.
Ma, il maestro Brass ha proseguito la sua attività fino ai giorni nostri con libri, cortometraggi, mostre, interviste e ospitate.
Purtroppo, la vita gli ha giocato anche alcuni spiacevoli accadimenti: la perdita della sua fidata dolce metà, la moglie e segretaria di edizione Carla Cipriani, che lo lascia troppo presto nel 2006, e poi dal 2010 (e per altre due volte) diversi problemi di salute piuttosto gravi, tra infarti, ischemie e perdita parziale della memoria, fortunatamente recuperata in tempi record grazie al grande e miracoloso aiuto di Caterina Varzi, prima avvocata e psicanalista, e poi dal 2017, seconda moglie ufficiale di Brass.
Tutto questo, purtroppo, metterà un definitivo punto sui tanti progetti e sceneggiature a cui Brass stava lavorando negli anni precedenti.
Oggi che il maestro compie 91 anni, dopo il traguardo prestigioso dei 90 anni sorpassati con gioia trasmessa nelle interviste del suo compleanno nel 2023, va ricordato che Tinto Brass è un patrimonio unico e inestimabile della nostra cultura, della nostra storia e della nostra cinematografia, ma che purtroppo, quasi nessuno, ha mai davvero compreso e apprezzato fino in fondo.
Tinto Brass è l’ultimo grande cineasta di un tempo che non tornerà più e che, indubbiamente, ha fatto epoca.
Ma come amava ripetere sempre lui: “Ai posteriori l’ardua sentenza!”
In ogni caso, tanti auguri maestro Brass!
Note dell’autore: Edoardo Mastrocola, conduttore radiofonico del programma musical-culturale Radio o non radio su Radio Agorà 21