Incontro con Nunzia De Girolamo per Ciao Maschio
Ciao Maschio è un programma televisivo del palinsesto di Rai 1 arrivato alla quinta edizione che viaggia sui 18%. con l’ultima puntata si è toccato il 20% e superando i 900mila spettatori, che per una seconda serata inoltrata, ricordiamo che il programma va dopo Ballando con le stelle, risulta un ottimo traguardo.
Format leggero e divertente, è presentato da Nunzia De Girolamo, che ne è anche autrice. Gli ospiti fissi di questa edizione sono Maruska Starr e il dott. Giovanni Angiolini. Drusilla Foer e le Karma B che erano presenti nelle precedenti edizioni.
Ciao Maschio, che si rivolge ad un pubblico ampio, si concentra in modo specifico sugli uomini, cercando di svelarne i pensieri, le emozioni e le complessità. Questo è un approccio meno comune rispetto a molti altri talk show che tendono a trattare temi più generici. La conduttrice, infatti, punta sul dialogo diretto e sincero tra lei e gli ospiti maschili. Questo crea un’atmosfera più intima e permette di affrontare argomenti anche delicati in modo più approfondito. I “maschi” sono tre a puntata, provenienti da mondi differenti, che portano le loro esperienze e le loro opinioni.
La Drag Queen Maruska Starr ha sicuramente contribuito a rendere il programma più frizzante e originale e aggiunge un tocco di originalità e ironia, offrendo una prospettiva diversa e spesso inaspettata sui temi trattati, senza dimenticare i brani interpretati con la sua voce.
La presenza del dott. Giovanni Angiolini ha ulteriormente arricchito il format con contenuti legati al benessere fisico e psicologico. Le punzecchiature dalla De Girolamo nei suoi confronti rendendo i suoi interventi più pungenti e meno seriosi.
Si coinvolge attivamente il pubblico attraverso i social media, creando un dialogo costante e incoraggiandone la partecipazione. Ci sono sempre delle anteprime del programma che non svelano il contenuto ma creano suspence sugli ospiti di puntata.
Commentando il programma via social, dissi alla De Girolamo, volendo essere un complimento, che la trasmissione era una evoluzione del programma Harem di Caterine Spaak,che tra il 1986 e 2000 andava in onda su Rai 3, dove venivano intervistate tre donne su un unico tema.
Assistendo al programma da dietro le quinte e parlando con un altro degli autori ci siamo detti che ogni puntata ha la sua atmosfera, perché i racconti “intimi” dei tre maschi contraddistinguono la puntata.
Per concludere, si può affermare che Ciao Maschio rappresenta un tentativo di rompere gli stereotipi legati all’universo maschile. Il programma cerca di mostrare gli uomini non solo come figure forti e determinate, ma anche come persone sensibili, fragili e con le loro insicurezze.
Per approfondire Nunzia De Girolamo, risponde a qualche mia domanda:
L’idea di Ciao Maschio? Da chi e come nasce?
L’idea di Ciao Maschio, sia nel titolo che nella sostanza, nasce da un confronto con Stefano Coletta allora direttore di Rai 1. Ne ragionammo con lui, sin dagli albori e da quando c’era solo una vaga idea di ciò che si volesse fare. Eravamo certi, però, di voler analizzare al meglio la figura del maschio. Il suo cambiamento generazionale che ha avuto negli ultimi decenni. Un mondo tutto da scoprire, che poi ha trovato sostanza nel format che abbiamo ideato e messo in onda.
Tre maschi impossibili da intervistare…
Te ne dico tre, alcune impossibili per diversi motivi.
Uno dei maschi che avrei voluto intervistare è Silvio Berlusconi. Conoscendolo, ci saremmo divertiti molto.
Poi Papa Francesco, sarei davvero curiosa di sapere cosa pensa dell’uomo contemporaneo.
Infine, uno meno impossibile delle due precedenti, ma comunque molto complicato: Vasco Rossi. Sarebbe un sogno.
Quali sono le sfide che il programma dovrà affrontare in futuro per mantenere il suo successo?
Il programma, sin dalla prima edizione, ha sempre cercato la chiave del rinnovamento. Credo possa essere questa la linea da perseguire anche per le prossime edizioni. Un paio di anni fa abbiamo cambiato anche la scenografia, ad esempio. Cosa che oggi è molto apprezzata anche dai critici televisivi.