Cash or Trash – Chi offre di più? Stefano D’Onghia e i suoi tesori

Un tesoro nascosto in soffitta

Hai mai rovistato in soffitta e trovato un oggetto misterioso che ti ha fatto pensare:”Chissà quanto vale?” Se la risposta è sì, allora sai già quanto sia emozionante scoprire il valore di un cimelio di famiglia o di un oggetto vintage.

Paolo Conticini con il cast di Cash or Trash

Cash or Trash – Chi offre di più? È il programma televisivo che dal 2021, nel palinsesto del Nove, ha conquistato il cuore di milioni di italiani, trasformando la ricerca del tesoro in casa in un vero e proprio spettacolo. In ogni puntata, cinque persone comuni portano i loro oggetti più preziosi o bizzarri di fronte a esperti valutatori e mercanti d’arte, sperando di fare un affare. Con la brava e simpatica conduzione di Paolo Conticini che ci accompagna sino all’asta degli oggetti, davanti ai “terribili” mercanti, che poi invece si rivelano simpatici, professionali e culturalmente preparati, soprattutto nei loro settori. Stiamo parlando di Ada Egidio, Stefano D’Onghia, Roberta Tagliavini, Giovanni De Santis, Giano Del Bufalo, Federico Bellucci Arrigo Migliorati, e Marilena Tarable. Di puntata in puntata, grazie a questi esperti, possiamo imparare a riconoscere alcuni indizi che ci permettono di capire se un oggetto potrebbe avere un valore inaspettato. A partire dal materiale, colore, fino al design di un oggetto. Il sottoscritto, poi, quando vede, oggetti “pop” come scritte, lettere o lampade anni ‘70 va letteralmente in estasi.

Perché Cash or Trash è diventato un programma cult? Vedere come gli esperti esaminano attentamente ogni oggetto e come i prezzi salgono sempre più in alto è davvero emozionante. E quasi si attende la catarsi nel momento dello svelamento e attribuzione. Mi schiero sempre dalla parte del venditore e in qualche modo mi sento di spingere le offerte verso l’alto. Dietro ogni oggetto c’è una storia, un ricordo, un aneddoto di famiglia, e scoprirne il valore sentimentale e storico di questi oggetti ci fa riflettere sulla nostra storia e sulle nostre radici. E poi diciamolo pure, chi non vorrebbe scoprire di avere un tesoro nascosto in casa? Cash or Trash ci dimostra che anche gli oggetti più comuni possono nascondere un grande valore. E questo grazie anche al dott. Alessandro Rosa con le sue valutazioni così dettagliate ed argomentate.

Ho raggiunto Stefano D’Onghia, mercante d’arte del veneto, esperto di arti decorative, antiquariato, orologi e design, presente nel programma sin dagli inizi.

Stefano D’Onghia

Ricorda il suo primo oggetto comprato da professionista? Cosa collezionava da piccolo?

Ricordo benissimo il mio primo oggetto importante, avevo 16 anni ed è stato un orologio, uno abbastanza importante, che con grande gioia l’ho comperato e poi sono corso a farlo valutare perché non mi fidavo delle mie conoscenze e ho scoperto che ho fatto un grande affare.

Da piccolo ho iniziato a collezionare cose legate alla Disney, mi ricordo benissimo i tappi Zuegg, le sorpresine componibili di Disney e quelle che erano sull’ovetto Kinder. Collezionavo anche libri di auto sportive che compravo nell’edicola sotto legate al mondo Ferrari. Colleziono ancora tutto ciò che è legato al viaggio biglietti dei musei, dei concerti, biglietti aerei e del treno. Infatti, io mi definisco un collezionista più che un commerciante.

Tanti gli oggetti in visione sia nel programma, sia nel suo shop. Qual è l’elemento più significativo per fare un buon affare?

Per fare un buon affare io ho una teoria non bisogna comprare con il portafoglio, ma con il cuore. Cioè, se compri un oggetto per amarlo per accudirlo secondo me Lui ti premierà anche da un punto di vista di valutazione, ma se compri un oggetto per speculazione lui assolutamente ti tradirà.

Tra i mercanti del programma, c’è una vera amicizia, rivalità o una sana gelosia?

Il nostro gruppo è abbastanza coeso, nel senso che è un bel tavolo siamo tutti diventati molto amici. Però, siamo anche molto bravi, perché quando inizia l’asta diventiamo mercanti e rivali. Ho un bellissimo rapporto con Ada, abbiamo condiviso tantissime cose e lei mi ha dato anche delle grandi opportunità, mi ha fatto conoscere dei mondi che non conoscevo che mi hanno permesso di cambiare e progredire nel mio lavoro. Essere stato scelto per Cash of trash, mi ha dato modo di creare questi legami con commercianti di tutta Italia, visto che Ada è di Roma, Roberta di Milano, senza dimenticare Giovanni, Giano e Federico.

L’affare più impegnativo e importante che è riuscito a concludere?

Beh! io gestendo anche un settore quello delle eredità, prendo tutto un percorso di vita, nel senso che quando gli eredi stringono l’accordo con me, io acquisisco tutti gli oggetti presenti in una casa di quando la persona va in cielo, come dico, passatemi il termine, entro in contatto con lui, nel senso che gli oggetti mi dicono moltissimo e riuscire a venderli è sempre una bella sfida per me che comunque riesco a perfezionarla. Mentre nel mio negozio ho tantissimi oggetti, se mi portano un jukebox, un orologio e un vaso non assolutamente non è un problema diventano pezzi importanti.

Qual è l’oggetto che le manca e che vorrebbe avere assolutamente nel suo shop?

Un oggetto che manca nel mio shop ce né sempre uno, nel senso che se mi dovesse arrivare un oggetto nuovo e unico, sicuramente si aggiungerebbe un nuovo tassello. Il bello del nostro lavoro e che è infinito. Il collezionista non riuscirà mai a finire la sua collezione, perché’ nei nostri desideri ci sarà sempre un oggetto che vorremo.

Stefano D’Onghia nel suo shop

C’è un programma televisivo che vorrebbe condurre, che non sia Cash or Trash?

Un programma televisivo? Nei primi tempi posso dire che c’era qualche sogno, mi dicevo chissà in futuro in televisione. Poi è finita lì. Qualcosa adesso? Si ma sempre legato al mio mondo non ho grande velleità televisive, poi per carità, se ci dovessero essere delle idee o delle opportunità io mi metterei in gioco. Sono comunque così legato a Cash or Trash che non riuscirei mai a tradirlo.

Note dell’autore: Salvo Ardizzone, vive a Roma, attivista nel volontariato sociale, si occupa di pittura, fotografia, scrittura e arte pop. Alcune sue opere sono state esposte in diverse gallerie e mostre nazionali.

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