Game Over – Le trasmissioni sportive che non ci sono più
Intervista al conduttore e giornalista sportivo Massimo Caputi
Con l’ascesa delle Pay-Tv e le piattaforme streaming, la modalità di visione della televisione è cambiata. Se non ci sono più le stagioni di una volta, non ci sono più i programmi di una volta, soprattutto i programmi sportivi che nel corso degli sono più di duecento hanno affollato il palinsesto. Ci soffermeremo solo su quelli che hanno ottenuto ottimi risultati in audience e sono diventati cult.
Negli anni ‘80 la domenica era quella del 90 ° Minuto, poi quella del Quelli che il calcio dal 1993, Tutto il calcio minuto per minuto sulla radio. Trasmissioni che oltre a parlare di calcio, hanno portato alla ribalta personaggi, voci e storie che grazie a Fabio Fazio prima e poi Simona Ventura, sono diventati degli attori, comici o presentatori affermati: Teo Teocoli, la Marchesini, Paolo Brosio, Idris e Suor Paola.
Adesso il campionato è suddiviso in più orari e lo chiamano calcio “spezzatino”, non ci sono più gli stessi orari diciamo perché’ la Pay- TV per strategia commerciale decide gli orari partendo da venerdì fino a lunedì, per dare la possibilità agli abbonati di seguire più partite. Un ritorno economico non indifferente.
Molti presentatori delle trasmissioni sportive sono diventati anche personaggi di culto. Il processo del lunedì di Aldo Biscardi, partecipando ad alcuni cammei nei film cine- panettoni, Paolo Valenti, uno dei giornalisti più apprezzati e tra i più imitati anche dal Trio (Solenghi, Marchesini, Lopez), Giampiero Galeazzi, inviato di 90° minuto e voce inconfondibile della medaglia degli Abbagnale alle Olimpiade, che ci siamo ritrovati per qualche anno mattatore della Domenica in … di Mara Venier.
Poi abbiamo invece dei presentatori di un certo calibro che hanno fatto la storia della televisione, che si sono cimentati nei programmi sportivi come Raimondo Vianello che presentò Pressing sulle reti Mediaset.
Un episodio curioso avvenuto qualche anno fa per le Olimpiadi di Tokio 2020 dove l’acclamata Sara Simeoni campionessa di salto in alto Mosca ‘80, venne alla ribalta nella trasmissione tv Il circolo degli anelli, diventando un personaggio virale per i suoi outfit dedicati allo sport.
Senza dimenticare quella che una volta quelle che noi chiamavamo le vallette hanno avuto il loro momento di gloria nei programmi televisivi sullo sport, parliamo di Kay Rush presa in prestito dai contenitori musicali e Antonella Elia arrivata da Non è la Rai, tutte e due vallette del già citato Pressing. Adesso non si parla più di “vallette” ma di vere e proprie conduttrici come Paola Ferrari, Diletta Leotta e Ilaria D’amico.
Per la parte dell’approfondimento ho incontrato il giornalista sportivo tra i grandi esperti di questa materia: Massimo Caputi
Se l’Italia avesse la possibilità di inserire un programma televisivo sullo sport da spedire nello spazio su Marte, quale sarebbe?
Non è facile scegliere una trasmissione un programma televisivo da mandare su Marte riguardante lo sport. Ci sono tante trasmissioni che sono state storiche ed importanti, a partire dalla Domenica Sportiva a 90° minuto e Galagol a Telemontecarlo nel 1990 con Alba Parietti e il “sottoscritto”, ma sicuramente sceglierei Sfide, mi piaceva moltissimo, fatto molto bene e che purtroppo, per via dei diritti e per la difficoltà di avere le immagini, non è potuto proseguire nei palinsesti televisivi.
Un suo parere su questo cambiamento dei programmi sportivi…
Il cambiamento è dovuto soprattutto ai tempi e ai diritti del nostro campionato, del calcio nazionale ed internazionale. Tutto si è evoluto e lo stiamo verificando con mano visto e considerato che per vedere le partite dobbiamo avere vari abbonamenti, sia per la serie A, sia per il calcio internazionale; quindi, il passaggio dall’analogico al digitale ha frammentato l’informazione e i diritti ed è perciò nello stato naturale delle cose.
Come caratteristiche professionali e umane, chi è che può essere il sostituto di Paolo Valenti, Sandro Ciotti o un Nando Martellini e comunque quale è stato il suo giornalista di riferimento?
Il sostituto di Paolo Valenti,Sandro Ciotti o Nando Martellini? Aggiungerei Ameri e BrunoPizzul. È difficile. Ci sono tanti giornalisti nella storia dello sport ed alcuni sono attuali. Il mio giornalista di riferimento che io ho cercato di prendere come esempio per la sua bravura, la serietà e la credibilità, è Luigi Colombo Direttore dello sport di Telemontecarlo, a cui devo dire grazie.
Ricordo che quando io arrivai nel suo “network” nel 1986, giovane venticinquenne, mi diede dei consigli e mi fece crescere professionalmente.
All’inizio lei ha cominciato come Dj, le chiedo qual è il suo cantante o gruppo preferito e quindi la canzone che porterebbe su Marte.
Eh sì, ho cominciato da DJ. È proprio la passione per la musica che mi ha portato a questo percorso professionale, visto che comunque oltre alla passione dello sport avevo la passione musicale. Mi permetto di consigliare a tutti i giovani, di seguire le proprie passioni perché attraverso le passioni si possono superare tanti sacrifici. Non ho dubbi sulla canzone che manderei su Marte, l’intero LP di Dark s de of the Moon dei Pink Floyd che è un LP o un CD chiamatelo come volete adesso, che sicuramente non solo mi piace ma credo che sia veramente un grandissimo e bellissimo Lp, qualcosa che è sempre rimasto nel mio cuore e nella mia testa.
Note dell’autore: Salvo Ardizzone, vive a Roma, attivista nel volontariato sociale, si occupa di pittura, fotografia, scrittura e arte pop. Alcune sue opere sono state esposte in diverse gallerie e mostre nazionali.