Pierfrancesco Campanella festeggia in grande stile con il Beat Italiano
Roma si è tinta di note rock e ricordi degli anni d’oro del beat italiano. Il regista Pierfrancesco Campanella, che ha spento le candeline, ha scelto un modo davvero originale per festeggiare il suo compleanno: la presentazione del suo nuovo docufilm C’era una volta il Beat Italiano presso la suggestiva sala dell’Anica.
Proiettato sul grande schermo grazie alla Parker Film, gli ottantadue minuti di pellicola ci immergono completamente nell’atmosfera vibrante del Beat Italiano.
Pierfrancesco Campanella, prima di arrivare a questo docufilm, ha realizzato sia film, cortometraggi e docufilm. Prima di entrare nei dettagli della serata citiamo alcuni film della sua filmografia: La trasgressione(1987) Strepitosamente..flop (1991) Bugie rosse (1993) Cattive inclinazioni (2003) oltre che regista anche sceneggiatore del docufilm I Love….Marco Ferreri (2017)
L’evento ha riunito un parterre di star e leggende della musica italiana “Beat”, molti presenti nel docufilm, tutti amici di lunga data del regista. Tra gli invitati, non potevano mancare: Mita Medici, Rosanna Fratello, Donatella Moretti, Morena Rosini (Milk and Coffee) e poi ancora Fernando Fratarcangeli (direttore di Raro Più), Massimiliano Canè (autore di Techetechete) Franco Mariotti, Niccolò Carosi (Creatore digitale), Mauro Goldsan e Francesco Lomuscio (Ufficio Stampa PF).
A fare da colonna sonora attraverso il docufilm, gli interventi di band storiche come I Profeti, i Dik Dik, i Camaleonti, i Ribelli, Ricky Gianco e Franco Oppini dei Gatti di Vicolo Miracoli. Presenti anche il regista Michele Vitiello e Emanuele Pecoraro.
Una serata all’insegna della musica, dell’amicizia e della nostalgia, che ha riportato tutti presenti indietro nel tempo, rivivendo le emozioni e i successi di un’epoca indimenticabile.
Campanella, visibilmente emozionato, ha ringraziato tutti gli amici presenti, sottolineando l’importanza di celebrare insieme la musica e la cultura italiana.
Molto interessanti gli interventi di Mita Medici che parla dell’emancipazione delle donne nel periodo beat. Donatella Moretti, una delle voci più profonde del panorama italiano, racconta che ha interpretato anche Franco Battiato e Fabrizio De Andre’, e lo scoop sul suo ritorno alla musica con il progetto Attraversa la vita. Invece, Rosanna Fratello, sognava di essere come la Pravo e la Pavone.
Tra l’altro ha ricordato la canzone Se T’amo T’amo, che attraverso Tik Tok ha avuto una seconda vita. Morena Rosini, la cantante del Milk and Coffee, ha raccontato il suo amore per quel periodo musicale, e poi, scherzando sull’amore per Mal dei Primitiv.
Fernando Fratarcangeli, il direttore di Raro Più, ha ringraziato il regista per questo progetto insieme e per i loro vent’anni di amicizia. Come del resto Franco Mariotti, che ha permesso a Pierfrancesco Campanella di essere presente al Festival di Venezia qualche anno fa.
Niccolò Carosi ha detto che il Beat è un insieme di progetti coraggiosi, un laboratorio creativo. E poi i saluti di Massimiliano Canè che Pierfrancesco ha osannato per le sue puntate di Techetechete definendole “superlative e uniche”.
Il docufilm C’era una volta il Beat Italiano promette di essere un viaggio affascinante nel cuore della musica italiana degli anni ’60 e ’70, un omaggio a un’epoca che ha segnato la storia della nostra Nazione.
Il docufilm scorre velocemente pieno di emozioni. I racconti di questi protagonisti appena citati si fa vibrante ed emozionante. Campanella è riuscito a fare un montaggio con un ritmo crescente, che trascina lo spettatore dentro un docufilm pieno di dettagli, di copertine e di aneddoti. Non esageriamo nell’affermare che è un docufilm che potrebbe aggiungersi nei programmi didattici scolastici.
Il beat italiano non fu solo musica, ma un vero e proprio movimento culturale che coinvolse ogni aspetto della vita dei giovani dell’epoca, compreso il modo di vestire.
Note dell’autore: Salvo Ardizzone, vive a Roma, attivista nel volontariato sociale, si occupa di pittura, fotografia, scrittura e arte pop. Alcune sue opere sono state esposte in diverse gallerie e mostre nazionali.